CARNE E CIELO
Vi è in questo ciclo, e in particolare in ''vizi e virtù'', un attacco implicito alla volgarità dello sguardo, dove la nudità è assunta sempre a oscenità. Ho isolato delle immagini proposte quotidianamente dai media, dove il corpo è merce messa in vendita e che aiuta a vendere, ricollocandolo in una sfera del sacro. Il corpo tempio perfetto: la massima creazione del Divino, sia nella grandezza che nella debolezza nella natura umana. E' in questo tempio di carne che il cielo trova lo spazio di ogni possibile rivelazione. E' Qohèlet a guidare lo sguardo su questi lavori: Fumo di fumi, polvere di polveri, tutto fumo, polvere. Un qualche cosa l'uomo avrà in tutta pena sua di sotto il sole?